Perché il dottorato e come è stato?
Avevo il sogno di andare negli Stati Uniti e il modo più semplice per andare a vivere là era quello di iniziare un dottorato e quindi iniziare la carriera universitaria, perché poi sarebbe stato molto più facile ottenere il visto. Infatti, così è stato: ho iniziato il dottorato a Venezia e dopo pochi mesi sono andata negli USA, dove sono rimasta prima a Houston e poi a New York per tutto il tempo del dottorato.
Il dottorato è stato molto faticoso perché ho dovuto superare 25 esami, seguire circa trenta progetti e produrre diversi paper con pubblicazioni su top journal per poter conseguire il titolo.
Perché hai lasciato l'accademia?
Ho iniziato a insegnare già a 23 anni, prima alla Ca' Foscari a Venezia, poi alla Business School della Rice University in Texas; ho poi insegnato a New York e ancora 10 anni in Bocconi a Milano, quindi in due importanti Business School a Dubai. In più, per tutto il tempo in cui ho insegnato, ho fatto sempre consulenza e collaborato con aziende, quindi non sono mai stata un'accademica pura.
Ho avuto sempre attività con le aziende esterne all’università e a Milano, per diversi anni, ho fatto anche un programma televisivo su SKY. Sono stata quindi sempre un ibrido e non una vera accademica.
Com'è andata la fase di transizione?
Non c’è mai stata una vera fase di transizione perché ho sempre unito l’attività accademica a qualcos’altro. Quindi tutta la vita è stata in transizione. Sono stata un’imprenditrice sin da quando vivevo negli Stati Uniti.
Com'è la giornata tipo nel tuo lavoro di oggi e a chi lo consiglieresti?
Oggi le mie giornate sono dedicate a portare avanti la mia idea, la Silvia Vianello Academy, un percorso dove confluisce tutta la mia esperienza al servizio delle persone più in difficoltà, offrendo un supporto concreto per chi cerca lavoro. L'Academy ha come obiettivo aiutare gli altri a realizzare i loro sogni e a lottare per un mondo più giusto ed equo. Si tratta di un percorso di videolezioni ricco di suggerimenti su come utilizzare al meglio LinkedIn per chi cerca lavoro e su come superare il primo screen di selezione, ovvero i temutissimi ATS (Applicant Tracking System).
Prossimamente, a questo percorso saranno aggiunti nuovi contenuti su come prepararsi per superare il colloquio di lavoro. Questo perché gli ATS non sono l'unico scoglio da superare, bisogna sempre prepararsi adeguatamente.
Che cosa hai imparato durante il dottorato che ti è utile oggi?
Si imparano tantissime cose, soprattutto si impara che non esiste un problema che non abbia nessuna soluzione o multiple soluzioni. Quello che ti insegna il dottorato è trovare la migliore soluzione tra tutte le soluzioni possibili.
Ti penti di qualcosa in relazione al dottorato e alle scelte successive?
Rifarei tutto e anche di più, il dottorato mi ha permesso di vivere in molti Paesi del mondo, conoscere un sacco di culture, persone e avere un sacco di esperienze. Questo lo consiglio a tutti, perché quando studi e investi su te stesso e sulla tua formazione non sbagli mai.
Sono favorevole a tutti quelli che decidono di studiare. Certo è che se qualcuno desidera fare una carriera e sa già che la vorrebbe di natura più manageriale, conviene fare un MBA rispetto a un PhD.
Quali consigli vorresti dare a chi sta affrontando il momento della transizione?
Un consiglio che mi sento di dare a chi vuole passare dal mondo accademico a quello aziendale, o vuole diventare un imprenditore, è di fare tesoro di tutto quanto si impara dal dottorato, bisogna tenere a mente che per qualsiasi problema c’è una soluzione e anche per i problemi che ci sembrano irrisolvibili siamo stati educati a trovare una soluzione.
Sia che uno voglia diventare imprenditore oppure un manager, nel momento in cui si presenteranno problemi si avranno maggiori capacità rispetto agli altri di poterli risolvere: quindi non abbiate paura di realizzare i vostri sogni!